Riccardo Scamarcio e Valeria Golino finalmente sposi, ecco le pubblicazioni

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Pubblicazioni al Comune di Andria, Riccardo Scamarcio e Valeria Golino sposi
La coppia, insieme dal 2006, ha deciso di convolare presto a giuste nozze
La data del matrimonio non è stata resa nota, ma sarebbero iniziati i preparativi
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Finalmente sposi. Dopo quasi 10 anni d’amore, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio hanno deciso di convolare a nozze. La data è ancora sconosciuta, ma sono uscite, come prova inconfutabile, le pubblicazioni.
Sul sito del Comune di Andria, piccola cittadina pugliese, sono state messe online le pubblicazioni che sanciscono la prova dell’imminente matrimonio tra Valeria Golino, 49 anni, e Riccardo Scamarcio, 35. I due attori stanno insieme dal 2006, una storia longeva la loro, sempre vissuta nel massimo riserbo. La privacy per i futuri sposi è una priorità e probabilmente anche le nozze saranno all’insegna del basso profilo. La scelta di Andria come location del matrimonio non è casuale, Riccardo Scamarcio, nato a Trani, è cresciuto nel piccolo centro, prima di trasferirsi a Roma e iniziare la sua carriera d’attore. Con Valeria Golino, di recente, hanno anche acquistato una casa nella vicina Polignano a Mare. Scamarcio, nei giorni scorsi, è stato avvistato proprio ad Andria, pare per prenotare la sala del ricevimento e, stando ad alcune indiscrezioni, con la fidanzata avrebbero scelto anche la data delle nozze.

Valeria Golino e Riccardo Scamarcio finalmente sposi. Dopo tanti anni insieme stanno per compiere il grande passo, le pubblicazioni di matrimonio non lasciano spazio a dubbi. Un amore duraturo il loro, nonostante i 14 anni di differenza, che presto verrà coronato dai fiori d’rancio. In barba alle malelingue che spesso hanno parlato di rotture e presunti addii. I due attori si amano come il primo giorno, forse anche di più, e sono pronti a legarsi per la vita. Un sodalizio che non è solo sentimentale, però, hanno anche fondato, nel 2008, una casa di produzione, la Buena Onda. Valeria e Riccardo hanno saputo preservare il loro rapporto, a unirli un sentimento che resiste sopra ogni cosa, impegni di lavoro, pettegolezzi e l’inesorabile passare del tempo. I futuri sposi formano davvero una coppia bellissima e inossidabile.

tratto da www. gossip.it

Anziano muore in barella dopo operazione

Bus in scarpata: 5 i bimbi ricoverati nel Santobono a Napoli

Tre giorni fa all’ospedale Cardarelli Napoli: aveva 68 anni
Un uomo di 68 anni, Francesco D.M., reduce da un intervento chirurgico, è deceduto la notte tra giovedì e venerdì scorsi nell’ospedale Cardarelli di Napoli, dopo essere stato sistemato su una barella nel padiglione emergenze del nosocomio partenopeo.
Lo rende noto il quotidiano La Repubblica. In piena notte le condizioni di salute dell’anziano, operato con successo, sono peggiorate fino al decesso. In ospedale era giunto 8 giorni fa per una frattura al femore.

La procura di Napoli ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di omicidio colposo. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio. Al momento non vi sono iscrizioni nel registro degli indagati. Venerdì sarà conferito l’incarico ai consulenti del pm che dovranno eseguire l’autopsia. E’ probabile che nella circostanza saranno emessi avvisi di garanzia.

Tratto da www. ansa.it

Ornella Muti condannata a otto mesi per truffa e falso

Rebecca musical premiere

Disdisse serata a Pordenone perché malata, ma era da Putin
Otto mesi di reclusione e 600 euro di multa. E’ la condanna del Tribunale di Pordenone inflitta a Ornella Muti, per truffa e per avere indotto un medico a commettere un falso ideologico nel redigere certificato di malattia. Nel 2010 l’attrice avrebbe dovuto esibirsi al Verdi di Pordenone – cachet 25 mila euro – ma per una laringo-faringite diede forfait, inviando il certificato. Quella sera, però, la Muti fu a San Pietroburgo a cena con il presidente russo Putin e con Kevin Costner.

Tratto da www. ansa.it

Gino Paoli, sono ferito e umiliato, basta concerti

gino paoli

 “Se qualcuno ci scherza lo mando all’ospedale”

“Mi hanno tirato addosso tutta la m… possibile. Eppure i miei avvocati mi assicurano che non ho commesso nessun reato”. E’ lo sfogo al Corriere della Sera, di Gino Paoli, indagato per un’evasione fiscale da 800 mila euro e per aver trasferito due milioni in una banca svizzera. “In questi giorni ho lungamente riflettuto – racconta -. Mi sono chiesto: faccio più danno alla Siae e ai suoi soci e iscritti restando alla guida, con la certezza di finire tutto quello che ho cominciato, o dimettendomi lasciando molte cose incompiute? Alla fine ho deciso”. Quindi Paoli spiega di aver cancellato “due concerti e una manifestazione in memoria dello studioso e amico Gianni Borgna. E sa perché l’ho fatto? Perché mi conosco. Se qualcuno, in queste occasioni pubbliche, mi avesse fatto qualche battuta di quelle che circolano adesso, qualche sfottò, bene io l’avrei mandato all’ospedale nonostante i miei ottant’anni e a condizione che il “battutista” non fosse un campione di Sumo”. “Quando mi sento ferito o umiliato ingiustamente – aggiunge – io non porgo l’altra guancia. Sono capace di scatti d’ira incredibili”. “Mi sento umiliato – ribadisce – . Provo amarezza e rabbia. Non so dire quanta. Tutta la mia vita vissuta sempre con grande onestà e coerenza travolta da una intercettazione casuale che non prova nulla. E poi, quando tutto sarà chiarito, il mostro evasore da sbattere in prima pagina verrà riabilitato con una notizia breve nelle pagine interne”.

“Voglio difendere la mia dignità di persona per bene”. Travolto dalla bufera scoppiata venerdì scorso per l’accusa di aver evaso tasse per 800 mila euro, Gino Paoli lascia la carica di presidente Siae. Ma non dismette l’orgoglio: “sono certo dei miei comportamenti e di non aver commesso reati”. Le dimissioni, “irrevocabili”, arrivano per lettera al Consiglio di gestione della società, convocato nella tarda mattinata a Milano. Il vecchio leone fisicamente non c’è, è rimasto nella sua casa di Genova alle prese con gli avvocati che lo aiutano a difendersi, alla riunione milanese partecipa con un collegamento video. Ma l’emotività trapela anche dalle poche righe del documento con cui annuncia un addio ormai da giorni già scritto.

“In questi giorni – scrive- assisto purtroppo a prevedibili,per quanto sommarie,strumentalizzazioni, che considero profondamente ingiuste”. E lui non rinuncia a difendersi. Sottolinea “il rispetto assoluto di chi sta doverosamente svolgendo il suo lavoro di indagine”, e intanto ribadisce l’intenzione di combattere per la sua “dignità di persona per bene”. Lascia, spiega, per non coinvolgere la società degli autori e degli editori. “Quello che non posso proprio permettermi di rischiare è di coinvolgere la Siae in vicende che certamente si chiariranno, ma che sono e devono restare estranee alla Società”. Di qui le dimissioni, che il maestro forse avrebbe voluto rassegnare di getto, già qualche giorno fa appena avuta, dai media, la notizia delle accuse che pesavano sul suo capo. Così non è stato, l’addio di oggi arriva dopo giorni di riflessioni e anche di riunioni con gli avvocati mentre si susseguivano le indiscrezioni di stampa sulle intercettazioni ambientali fatte dalla Guardia di Finanza nello studio del commercialista Andrea Vallebuona, coinvolto nell’inchiesta della maxi truffa a Carige, e che sara’ ascoltato il 25 febbraio come teste assistito nel caso che vede coinvolto il cantante. Giorni nei quali il cantautore ha evitato interviste, e dichiarazioni.

“Ho volutamente aspettato qualche giorno per parlarvi per non entrare nella foga di queste stesse strumentalizzazioni”, spiega oggi. La chiusa è una rivendicazione orgogliosa dell’ “anno e mezzo di intenso e appassionato lavoro” condiviso con il comitato di gestione: “Credo di aver espletato il mio compito di Presidente al massimo delle mie capacità. Sono orgoglioso dei risultati che abbiamo ottenuto insieme, per cui abbiamo combattuto fianco a fianco in battaglie importanti, fino all’ultima in favore dei giovani autori”. Dal consiglio di gestione e dal dg Gaetano Blandini arrivano i ringraziamenti, “Siamo certi che la posizione di quello che per noi rimane il nostro Presidente sarà presto chiarita”. Il commiato è pieno di riconoscimenti e di affettuosità. In una nota ufficiale si riconosce al Maestro di aver “dato un decisivo impulso e un enorme valore aggiunto al rilancio e alla modernizzazione della Società”. Ha avuto “coraggio e visione del futuro”, scrivono i vertici, “Grazie a lui la Siae ha vinto importanti battaglie a tutela dei diritti e della libertà di espressione dei propri associati”. Anche i sindacati, sottolineando la distanza tra la “vicenda personale” del presidente e la Società lo ringraziano. Un capitolo è chiuso. Ora per la Siae, che ha alle spalle anni di commissariamento, bisogna trovare un nuovo presidente. Le procedure indicate dallo statuto fanno pensare che ci vorrà un mesetto, durante il quale la reggenza spetterà al vicepresidente Filippo Sugar. E proprio lui, il giovane e brillante figlio di Caterina Caselli, erede di una famiglia che fa musica da tanto tempo, di fatto tra i più importanti editori indipendenti, è indicato da molti come il candidato naturale per succedere a Paoli, in una linea di continuità con il lavoro portato avanti in questi anni.

La vicenda

Il trasferimento in Svizzera di 2 milioni di euro di ‘nero’ per un’evasione del fisco di circa 800 mila euro costa al cantautore genovese Gino Paoli l’iscrizione nel registro degli indagati per evasione fiscale. Con lui è indagata anche sua moglie Paola Penzo e altri due soci di Paoli nelle tre società genovesi che fanno capo al cantautore, la ‘Edizioni musicali senza fine’, la ‘Sansa’ e la ‘Grande Lontra’.

La procura di Genova aveva già trovato tempo fa le tracce di questa evasione mentre indagava sulla maxitruffa ai danni di Banca Carige che portò alle custodie cautelari per l’ex presidente Giovanni Berneschi, l’ad del ramo assicurativo della banca Ferdinando Menconi e altre cinque persone. Tra questi anche il commercialista di fiducia dell’ex patron della banca, Andrea Vallebuona. Durante un’intercettazione ambientale nello studio di Vallebuona, i militari del Nucleo di polizia tributaria che ascoltavano la registrazione si sono trovati di fronte a un colloquio tra il commercialista e il cantautore, conversazione che secondo gli inquirenti era assai esplicita. Si discuteva infatti di quei due milioni da portare in Svizzera e dell’ipotesi di farli rientrare ‘scudati’.

Due milioni che sarebbero provento di una delle società di Paoli e che, secondo i primi confronti incrociati, non comparirebbero mai nelle dichiarazioni dei redditi del cantautore. Due milioni che pure da qualche parte devono aver lasciato una traccia: per questo, la Finanza stamani si è recata sia nella villa di Paoli nel quartiere azzurro tra Genova Quarto e Genova Nervi che negli uffici delle tre società che hanno tutte sede sociale nello stesso palazzo in centro a Genova dove si trova lo studio di Andrea Vallebuona. L’avvocato di Vallebuona, Romano Raimondo, tiene però a precisare che il suo assistito “non è indagato, non ha ricevuto un avviso di garanzia né è stato perquisito in casa o nel suo ufficio. Anche perché non ha mai aiutato Paoli o altri a portare soldi da nessuna parte”.

L’indagine che coinvolge Paoli nulla ha a che vedere con quella, che ormai si avvia a conclusione con la decisione del gup sulle richieste di rinvio a giudizio, per la cosiddetta ‘banda Berneschi’. Ma potrebbe avere, e qui gli inquirenti non confermano né smentiscono, qualche punto di contatto con l’indagine sul Centro fiduciario che, secondo la Guardia di finanza, costituiva “un crocevia strategico” per la gestione da parte dell’ex dirigenza Carige, di pratiche finanziarie ‘opache’ riguardanti capitali di provenienza illecita. Le fiamme gialle infatti durante le indagini accertarono che gli allora vertici del Centro Fiduciario tutelavano alcuni clienti titolari di depositi di rilevante importo manomettendo o nascondendo documenti di operazioni finanziarie particolari. Per quell’indagine uno dei reati ipotizzati è di riciclaggio.

Tratto da www. ansa.it

Riti sessuali e soldi, presi finti maghi

maghi arrestati

I riti tra Piemonte e Montecarlo. L’accusa è truffa e violenza

Fingevano di possedere occulti poteri magici, costringendo le loro vittime a pagare cospicue somme di denaro e a sottoporsi a riti sessuali per essere ‘devampizzate’. Due sedicenti maghi, un uomo di 75 anni e una donna di 52, sono stati arrestati dalla polizia di Torino a Ventimiglia, mentre rientravano nel nostro Paese dalla Francia. L’uomo da tempo viveva ed esercitava a Montecarlo, lei a Novara. Sono accusati di truffa e violenza sessuale. Tratto da www. ansa.it

Violenza sessuale, arresto maestro di sostegno

CROCIFISSO: BERTONE, S.SEDE APPREZZA RICORSO GOVERNO

Era collaboratore esterno come assistente didattica
Un maestro di sostegno ultrasettantenne è stato arrestato dalla squadra mobile di Verona con l’accusa di violenza sessuale su due scolari di una scuola elementare. All’uomo è stato notificato un ordine di custodia cautelare agli arresti domiciliari emesso dalla magistratura di Verona. L’indagato prestava la sua opera come collaboratore esterno alla scuola pubblica, assistendo nella didattica gli insegnanti.
Le indagini, particolarmente difficili e delicate, sono state avviate dalla squadra Mobile dopo la denuncia presentata dai genitori delle piccole vittime, che hanno entrambi circa dieci anni. I ragazzini avevano raccontato a casa, con difficoltà, il malessere vissuto a scuola a causa delle violenze sessuali subite. I fatti sarebbero avvenuti all’inizio dell’anno scolastico, lo scorso ottobre, in momenti differenti. La polizia, sulla base dei racconti dei ragazzi, ha poi raccolto una serie di elementi che hanno portato all’emissione del provvedimento restrittivo.

Tratto da www. ansa.it

Trapianto di bacino, è il primo al mondo

TAV: RABBIA FRA NO TAV E ANTAGONISTI DAVANTI A CTO DI TORINO

Al Cto di Torino su 18enne con osteosarcoma inoperabile Un paziente oncologico di 18 anni, affetto da osteosarcoma del bacino inoperabile, è stato sottoposto al trapianto dell’emibacino. Per la prima volta al mondo, all’ospedale Cto di Torino, gli è stato impiantato un emibacino in titanio costruito in America con rivestimenti in tantalio, materiale che si integra con le ossa umane, con misure perfette prese da un calco ricavato dalla Tac del paziente. L’intervento è durato quasi 12 ore ed è tecnicamente riuscito.

Il paziente, appena diciottenne della provincia di Torino, era affetto da circa un anno da osteosarcoma del bacino. Considerato da tutti inoperabile, aveva risposto abbastanza bene a ben 16 cicli di chemioterapia nel reparto di Oncoematologia, diretto dalla dottoressa Franca Fagioli, dell’ospedale Regina Margherita. Nel frattempo i chirurghi ortopedici dell’ospedale Cto hanno fatto costruire negli Stati Uniti un emibacino in titanio con rivestimenti in tantalio, materiale che si integra con le ossa umane, con misure perfette prese da un calco ricavato dalla Tac del paziente.

Nell’intervento, sono stati rimossi dal dottor Raimondo Piana (responsabile Chirurgia oncologica ortopedica del CTO) l’emibacino destro e l’anca colpiti dall’osteosarcoma e successivamente sostituiti e ricostruiti con la protesi in titanio e tantalio dal professor Alessandro Massè (Direttore Clinica universitaria ortopedica CTO). La parte anestesiologica è stata seguita dal dottor Maurizio Berardino (Direttore di Anestesia e Rianimazione del CTO). Ora il paziente è ricoverato in terapia intensiva ed è già stato estubato e svegliato in mattinata. Nel pomeriggio verrà trasferito nel reparto di Chirurgia oncologica. Tratto da www. ansa.it

Feyenoord-Roma ad alta tensione: t-shirt con minacce ‘Romani accoltellatori vi aspettiamo’

Maglietta

Rotterdam blindata. Polizia italiana a tifosi, adottare ogni cautela
“Abbiamo scherzato, ci vediamo giovedì”. E’ la scritta su una t-shirt apparsa su Twitter alla vigilia di Feyenoord-Roma. Sulla maglietta nera che sarebbe stata creata dagli hoolingans olandesi l’immagine della Barcaccia e le parole ‘Je suis fountain’, allusione a Charlie Hebdo. Più sotto si legge ‘Stavamo solo scherzando, ci vediamo giovedì. Roma feccia’.

Polizia ai tifosi, adottare ogni cautela – “Adottare ogni possibile cautela per evitare ogni eventuale problema e far sì che la trasferta si svolga in un clima di festa è sport”. E’ l’invito che le autorità di polizia italiane rivolgono ai tifosi della Roma che seguiranno la squadra giovedì nella trasferta di Rotterdam per il ritorno di Europa League contro il Feyenoord. “Per raggiungere questo obiettivo la polizia italiana è in contatto quotidiano con quella olandese – afferma una nota – al fine di assicurare uno scambio di informazione puntuale che consenta loro di garantire la sicurezza nelle località interessate alla presenza dei tifosi romanisti”. Il particolare, si ricorda che il 26 febbraio, alle 17.15, partirà dalla stazione centrale di Amsterdam diretto al Feyenoord Stadium di Rotterdam, mentre il ritorno ad Amsterdam è programmato alle ore 23:50 dopo la gara. Inoltre, presso il orto Vecchio di Rotterdam è stata allestita una “Fan Zone”, vigilata dalla Polizia, dove sono presenti bar e punti di ristoro.

Europa League: adesivo shock dei tifosi del Feyenoord con la Lupa romana decapitata

La polizia ricorda che “l’uso di sostanze alcoliche deve essere evitato al di fuori della fan zone per non incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa olandese”. Assieme ai poliziotti olandesi ci saranno anche agenti italiani “il cui intervento, se necessario, potrà essere richiesto tramite la polizia di Rotterdam”. “Si raccomanda infine – conclude la Polizia – di seguire tutte le indicazioni organizzative diffuse dalla AS Roma attraverso i propri canali ufficiali”.

Rotterdam blindata – Pub chiusi, tanti agenti di polizia lungo le strade, più steward allo stadio. E soprattutto la speranza che alla fine la passione per lo sport abbia la meglio sulla voglia di rivincita e di vendetta. La Polizia e il Comune di Rotterdam varano il piano sicurezza, anche avvalendosi della collaborazione degli inquirenti italiani, in arrivo in Olanda. Ci si prepara ad accogliere i circa 2.700 tifosi giallorossi attesi giovedì, per il ritorno degli ottavi di Europa League. Una trasferta ovviamente carica di tensione dopo quanto è accaduto la settimana scorsa nel centro di Roma, quando qualche centinaio di teppisti con le bandiere biancorosse hanno devastato Piazza di Spagna danneggiando in modo permanente la ‘Barcaccia’ del Bernini. Una buona parte dei tifosi arriverà in città in treno, provenienti da Amsterdam. E per precauzione, il club olandese ha scelto di chiudere il negozio del proprio merchandising che si trova nella stazione.

Sempre il Feyenoord, dal suo sito web, esorta tutti alla calma, “in modo che la reputazione del club e di Rotterdam non venga ulteriormente danneggiata”. Il Comune ha organizzato anche una fan zone, nella zona del Vecchio Porto, per smorzare la tensione. Ma i pub della zona hanno annunciato una serrata. Anche da qui, nel pomeriggio, partiranno bus navette per raggiungere direttamente lo stadio, il ‘De Kuip’. E per agevolare l’affluenza ed evitare che le due tifoserie possano entrare in contatto, il Feyenoord ha raccomandato ai propri tifosi di entrare prima possibile allo stadio, che per l’occasione aprirà alle 18, tre ore prima del match. Ai romanisti sono già riservati tre settori protetti da barriere di plexiglas. Per assicurare la sicurezza interna, saranno presenti circa un 20% di steward in più rispetto al normale. Ma il vero pericolo non viene dal tifo organizzato, quanto dai gruppi sparuti, in arrivo su mezzi privati, che potrebbero darsi appuntamento in qualche luogo per creare scompiglio.

Della questione, oggi, ne ha parlato anche il ministro olandese alla Giustizia, Ivo Opstelten, assicurando pieno appoggio del governo alle autorità di Rotterdam “perchè si eviti ogni tipo di incidente”. Cerca di smorzare la tensione la Polizia della città olandese, che nel 2000 in occasione della finale degli Europei usò maniere a dir poco ‘spicce’ con alcuni giornalisti italiani (a uno vennero rotte 3 costole) che stavano effettuando riprese non autorizzate. “La situazione è sotto controllo – osserva un portavoce – e ad ogni modo abbiamo i mezzi adeguati per far fronte a ogni problema. Ovviamente il nostro impegno dipende dalle informazioni che riceviamo. Ma al momento non abbiamo alcun segnale di pericolo”.

Tratto da www. ansa.it

Yara: pg Cassazione, Bossetti deve restare in carcere

 YARA: DIFESA BOSSETTI,A UCCIDERLA È STATO UN MANCINO

L’avvocato: gli parlerò venerdì
La conferma della custodia cautelare in carcere è stata chiesta dal sostituto procuratore generale della Cassazione, Oscar Cedrangolo, ai giudici della Prima sezione penale della Suprema corte. Il pg ha chiesto il rigetto del ricorso della difesa di Massimo Bossetti, l’uomo in carcere da giugno per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio.

“Il Pg della Cassazione ha svolto un discorso molto articolato e anche se ha chiesto il rigetto del nostro ricorso, ha però sottolineato come fosse condivisibile l’eccezione procedurale da noi avanzata sulla inutilizzabilità dell’accertamento del Ris sulle tracce del Dna trovate sui leggins di Yara”: lo ha detto l’avvocato Claudio Salvagni che difende Massimo Bossetti.

“Parlerò con Massimo Bossetti non prima di venerdì, dopodomani”: lo ha detto Salvagni. Qualunque sia la decisione della Suprema Corte sulla conferma, o meno, della custodia cautelare di Bossetti, il legale ha sottolineato che prima di venerdì non potrà comunque parlare con Bossetti.
Tratto da www. ansa.it

Lega: Nello scontro Salvini-Tosi scoppia il ‘caso Isoardi’

COMBO SALVINI ISOARDI

Pd-Ap, Rai chiarisca se presentatrice è in “conflitto interessi”. Segretario della Lega: “Una follia”
Irrompe un “caso Isoardi”, nello scontro tra il segretario della Lega Matteo Salvini e il sindaco di Verona Flavio Tosi.

Elisa Isoardi, presentatrice di RaiUno e fidanzata presunta di Salvini, ha polemizzato ieri nel suo programma “A conti fatti” con il capo ufficio stampa del Comune di Verona.

E l’episodio non è sfuggito ad alcuni parlamentari di Partito democratico e Area popolare, che sollevano il sospetto di un “conflitto d’interessi” della Isoardi nello svolgere il suo lavoro sugli schermi della tv pubblica. “Siamo alla follia”, bolla il tutto il leader del Carroccio.

Sono le 11 di lunedì quando Isoardi, ex Miss cinema e conduttrice di una trasmissione che si occupa di consumi, porta all’attenzione del pubblico di RaiUno la protesta di un gruppo di pensionati coltivatori di orti urbani a Verona, che lamentano una tassa da 15 euro introdotta dal sindaco Tosi. Poco dopo telefona il capo ufficio stampa del Comune, Roberto Bolis, con il quale, annota il senatore Ncd Salvatore Torrisi, Isoardi “polemizza pesantemente”. E il caso finisce in Parlamento.

L’ex miss aveva infatti dichiarato di avere una frequentazione con Salvini. E anche se il leader leghista, qualche giorno dopo la “rivelazione”, ha bollato come “voci giornalistiche” le notizie della relazione, tanto è bastato a sollevare il sospetto di alcuni parlamentari che la conduttrice sia intervenuta in aiuto di Salvini sfruttando il suo spazio nella tv pubblica.

“E’ molto grave – denuncia Torrisi – Non vorremmo che trasmissioni possano essere utilizzate per regolare conti all’interno di partiti. La Rai chiarisca”.

In un’interrogazione altri senatori di Ncd (Laura Bianconi, Federica Chiavaroli e Luigi Marino) chiedono alla Rai “quali misure intenda prendere”. E anche il Pd accende i fari sulla vicenda, con interrogazioni alla Camera e al Senato, di Ernesto Magorno e Laura Cantini. “La polemica – scrive Cantini – apparirebbe senza precedenti per la trasmissione e per la conduttrice, i cui toni normalmente sono ben diversi, alla vigilia della campagna elettorale in Veneto”. Insomma, nasce da un “conflitto d’interessi” affettivo la “virulenza” mostrata da Isoardi sulla vicenda degli orti urbani di Verona? Deputati e senatori della maggioranza chiedono una risposta in Parlamento.

Tratto da www. ansa.it