Charlie Hebdo: fermato complice Coulibaly

Al Qaeda nello Yemen rivendica l’attacco e minaccia nuove tragedie. Usa: video autentico
Tra le 12 persone fermate oggi nella banlieue di Parigi in relazione agli attentati terroristici della settimana scorsa c’è il principale complice di Amedy Coulibaly, quello che gli ha fornito “il più rilevante supporto logistico” e in particolare l’auto su cui viaggiava prima della sparatoria a Montrouge. Lo rivela iTelé. L’uomo, rivela ancora la rete all news, citando fonti vicine agli inquirenti, sarebbe stato individuato grazie a tracce di materiale genetico ritrovate nell’auto.

Diversi siti di media francesi sono fuori uso per quello che sembra un attacco informatico. La radio France Inter, il sito di informazione Mediapart, il sito 20minutes e anche Le Parisien – fra gli altri – sono irraggiungibili.

“La minaccia non è mai stata così forte. Lo stato islamico può essere in grado di fare attentati in Europa”. Lo ha detto il primo ministro, Manuel Valls, ai microfoni di Europe 1, aggiungendo: “è lungi dall’essere finita”.
“Non crediamo ci siano legami diretti” tra gli attentati terroristici in Francia e gli arresti in Belgio: lo ha detto il premier, intervistato da BFM-TV. “Bisogna essere prudenti”, ha detto ancora il Valls, aggiungendo: “Mi congratulo con le autorità del Belgio che hanno smantellato la rete”. E ancora: “Facciamo fronte alla stessa minaccia”. “Agiremo in modo implacabile”, la “Francia va avanti, la Francia è in piedi”.

E’ in corso un sequestro nell’ufficio postale di Colombes, nella periferia di Parigi. Secondo iTelè non ci sarebbero legami con il terrorismo ma sarebbe l’opera di uno squilibrato con problemi sentimentali. Due gli ostaggi.

A Parigi riapre Gare de l’Est, cessato allarme – Riaperta alle 9:30 la Gare de l’Est di Parigi, dopo un’ora e mezzo di perquisizioni da parte degli artificieri. La chiusura era stata disposta dalle ferrovie SNCF, nell’ambito del piano antiterrorismo Vigipirate, in seguito a una telefonata anonima e alla presenza di un bagaglio abbandonato.

“Sono i musulmani a essere le prime vittime del fanatismo, del fondamentalismo e dell’intolleranza”. Lo ha detto il presidente francese François Hollande, in un discorso all’Istituto del mondo arabo di Parigi.
“Il fondamentalismo islamico si nutre di tutte le contraddizioni, delle povertà, dei conflitti non risolti da troppo tempo, e sono i musulmani ad esserne le prime vittime”, ha aggiunto, invitando di nuovo ad “evitare le confusioni” tra estremisti violenti e musulmani moderati. “Gli atti contro i musulmani, così come l’antisemitismo, devono essere non solo denunciati, ma puniti con severità”, ha detto, ribadendo che la Francia si impegna a “difendere tutti i suoi cittadini” indipendentemente dalla religione.”Abbiamo un dovere di solidarietà nei confronti del mondo arabo”, ha aggiunto, citando in particolare il caso del conflitto siriano, in cui “a furia di non essere affrontata, è la forza che ha avuto la meglio. “Il mondo arabo è in piena mutazione, anche se non tutte le sue ‘primavere’ hanno prosperato”, ha proseguito Hollande, sottolineando che “questi cambiamenti richiedono tempo”. In questo contesto, “la sicurezza è necessaria ai popoli arabi, perché possano compiere il loro rinnovamento”.Intanto, la Lega araba ha annunciato al Cairo che studierà la possibilità di creare una “forza d’intervento rapido” anti-terrorismo. Secondo una dichiarazione letta dal segretario generale della Lega, Nabil el-Arabi, ad una riunione ministeriale straordinaria in corso nella capitale egiziana, la possibilità di formare una “forza d’intervento rapido araba per lottare contro il terrorismo” è conforme al Trattato arabo di difesa comune del 1950. El-Arabi ha esortato a tenere una riunione straordinaria del Consiglio di difesa arabo per esaminare i “meccanismi necessari” a creare questa “forza” d’intervento e i suoi presupposti “giuridici”.

Intanto funzionari dell’intelligence statunitense e francese vanno consolidando la convinzione che gli attacchi terroristici dei giorni scorsi a Parigi siano stati ispirati da al Qaida ma non direttamente sotto la sua supervisione. Uno dei due fratelli responsabili dell’attacco allo Charlie Hebdo avrebbe trascorso un breve soggiorno nello Yemen e avrebbe incontrato un leader di al Qaida. Tuttavia gli 007 statunitensi non sono convinti che l’attacco a Parigi sia stato diretto dall’estero. Gli investigatori non credono neanche che l’uomo che ha ucciso cinque persone in altre zone della città fosse d’accordo con i due fratelli. Queste ipotesi inquadrano gli attacchi in una ondata di violenza scatenata da individui disperati con simpatie per al Qaida, l’ Isis o i loro seguaci, ma che non coinvolti in una cospirazione internazionale, più facile da individuare.
Mentre secondo il sindacato di polizia francese “Abbiamo a che fare con una struttura ben organizzata tipo mafia”. Si tratta “individui molto pericolosi, uomini e donne: è davvero una guerra”, dice il portavoce di un sindacato di polizia francese Christope Crepin, intervistato dall’AP, parlando delle indagini legate alle stragi che hanno insanguinato Parigi. Secondo l’agenzia di stampa Usa, la casa-arsenale di Gentilly, nel sud di Parigi, era stata presa in affitto da Amedy Coulibaly, uno dei tre attentatori, quello delle stragi a Montrouge e Vincennes, “circa due settimane fa”. Nella zona, i vicini hanno detto di non aver notato nulla di particolare. Solo un testimone dice di aver visto Coulibaly frequentare regolarmente la palestra. Oltre al covo arsenale di Gentilly, gli investigatori stanno lavorando sulle fonti di finanziamento dei terroristi. Nella loro testimonianza all’Ap, alcuni dealer a lui associati raccontano che Coulubaly vendeva marijuana e hashish nella banlieue parigina, non più di un mese fa. Mentre i fratelli Kouachi, autori della strage a Charlie Hebdo, vendevano attrezzature sportive Made in China.

Mentre, oggi, Montreuil, la banlieue di Parigi in cui era residente, celebra Tignous, uno dei vignettisti uccisi nella strage a Charlie Hebdo. La sua bara è stata ricoperta di scritte e disegni. Alla cerimonia, nella sede del comune, partecipano diverse centinaia di persone. La sepoltura è prevista questo pomeriggio al cimitero di Père-Lachaise di Parigi. Tra i presenti, molti amici del vignettista, tra cui Patrick Pelloux, uno dei superstiti della strage, e il ministro della Giustizia, Christiane Taubira. Quest’ultima ha osservato la Francia è il Paese “di Voltaire e dell’irriverenza, abbiamo il diritto di ironizzare su tutte le religioni”. “Possiamo disegnare tutto, incluso il Profeta”, ha detto ancora Taubira.

La Francia si interroga ulla controversa sepoltura dei tre jihadisti abbattuti: Chérif Kouachi, Said Kouachi e Amedy Coilibaly. Per il momento, le salme sono all’istituto medico-legale del 12/mo arrondisemment Parigi, “il tempo delle indagini” e nell’attesa di una decisione sulla sepoltura. “Non disponiamo di informazioni, spetta alle famiglie decidere”, spiega il ministero dell’Interno al Figaro. Prossimamente, il procuratore della Repubblica dovrà autorizzare le famiglie a recuperare le spoglie dei tre defunti. Le famiglie, che hanno condannato gli assalti, dovranno poi esprimersi sul da farsi. Concretamente, la legge francese autorizza la sepoltura nel luogo di residenza, nel luogo di decesso o nel luogo in cui c’è una tomba di famiglia. Le alternative sono quindi numerose. Ma l’alzata di scudi di alcuni sindaci, che temono anche “pellegrinaggi” del terrore, non si è fatta attendere. Alcuni si rifiutano nettamente, altri storcono il naso, altri ancora potrebbero pretendere una forte presenza di polizia durante la sepoltura oltre una tomba anonima. Un simile dibattito si aprì anche ai tempi di Mohammed Merah, nel 2012, che alla fine venne sepolto con grande discrezione al cimitero di Cornebarrieu, a cinque chilometri da Tolosa dove venne abbattuto durante il blitz delle forze speciali.

Quella dell’altro giorno è stata un’anteprima tra satira e commozione. E con un nuovo video dell’attacco alla redazione del giornale satirico, lo scorso 7 gennaio. I vignettisti di Charlie Hebdo hanno presentato a Parigi la prima pagina del nuovo numero, già destinato ad entrare nella storia e suscitare altre polemiche. Sulla copertina c’è l’immagine di Maometto che piange. “Il nostro Maometto è simpatico. E’ il mio personaggio, esiste nella mia matita, esiste quando lo disegno”, ha detto il vignettista Luz, autore della copertina con Maometto del primo numero di Charlie Hébdo in edicola dopo l’attacco della scorsa settimana, ha spiegato la sua decisione. Ad un certo momento Luz è scoppiato in lacrime. Dopo alcune ore è stato anche anche diffuso un nuovo agghiacciante video dopo il massacro al giornale.Nel filmato amatoriale, mostrato dalla Cnn, i due fratelli, Said e Cherif Kouachi, fermarsi con la Clio nera con la quale erano fuggiti dopo la strage e caricare i mitra mentre urlano più volte “Abbiamo vendicato il profeta Maometto”. Davanti a loro una macchina della polizia. I due però, calmi e freddi, salgono a bordo della Clio e iniziano a sparare contro la volante che indietreggia, riuscendo così a fuggire.

“Ho disegnato un Maometto che piange, ho pianto anch’io”, ha aggiunto Luz.

L’autorità egiziana che emette gli editti religiosi (fatwa), la “Dar el Iftaa” del Cairo, attacca la pubblicazione delle caricature di Maometto annunciata nel nuovo numero di Charlie Hebdo. E’ “una provocazione non giustificabile dei sentimenti di 1,5 miliardi di musulmani nel mondo”, ha sostenuto la “casa della fatwa” in un comunicato.
Minacce a Canard Enchainé,”tocca a voi” – “Adesso tocca a voi”: questo messaggio minatorio sarebbe stato ricevuto dal settimanale satirico francese Le Canard Enchainé all’indomani dell’attacco contro Charlie Hebdo. Lo rivela lo stesso giornale.

Non solo Francia. Nuovi sviluppi nella lotta al terrorismo anche in Italia. La Procura di Roma ha aperto un’indagine su alcuni stranieri di fede islamica residenti in Italia sospettati di avere legami con la Jihad. Sarebbero una decina le persone iscritte, secondo quanto si è appreso, nel registro degli indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Quella di martedì è stata una giornata di omaggi alle vittime e funerali in Francia, dopo gli attacchi terroristici della settimana scorsa. L’evento più sentito i funerali di Ahmed Merabet, il poliziotto assassinato mercoledì scorso sul marciapiede davanti a Charlie Hebdo. L’agente sarà sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny, nella banlieue più calda di Parigi. Merabet, il cui video atroce che ne mostra l’uccisione quando era già a terra ha scioccato la Francia, avrebbe compiuto 41 anni il mese prossimo.
Minacce a Canard Enchainé,”tocca a voi” – “Adesso tocca a voi”: questo messaggio minatorio sarebbe stato ricevuto dal settimanale satirico francese Le Canard Enchainé all’indomani dell’attacco contro Charlie Hebdo. Lo rivela lo stesso giornale.

Non solo Francia. Nuovi sviluppi nella lotta al terrorismo anche in Italia. La Procura di Roma ha aperto un’indagine su alcuni stranieri di fede islamica residenti in Italia sospettati di avere legami con la Jihad. Sarebbero una decina le persone iscritte, secondo quanto si è appreso, nel registro degli indagati per associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Chi è Amedy Coulibaly,giallo sulla compagna in fuga

Quella di martedì è stata una giornata di omaggi alle vittime e funerali in Francia, dopo gli attacchi terroristici della settimana scorsa. L’evento più sentito i funerali di Ahmed Merabet, il poliziotto assassinato mercoledì scorso sul marciapiede davanti a Charlie Hebdo. L’agente sarà sepolto nel cimitero musulmano di Bobigny, nella banlieue più calda di Parigi. Merabet, il cui video atroce che ne mostra l’uccisione quando era già a terra ha scioccato la Francia, avrebbe compiuto 41 anni il mese prossimo.
Seduta speciale all’Assemblea Nazionale: al posto del tradizionale question time, è in programma un discorso prima degli interventi dei gruppi politici. In chiusura il primo ministro Manuel Valls annuncerà le nuove misure contro il terrorismo. Alla fine della seduta, attesa la decisione sulla prosecuzione dell’impegno francese in Iraq, un passaggio obbligatorio quando una missione dura oltre quattro mesi. Nessun dubbio sull’esito positivo del voto.
In Israele i funerali di 4 vittime – Nel cimitero di Har ha-Manuhot di Gerusalemme si sono svolti i funerali delle vittime dell’ ‘Hyper Casher’ a Parigi. Le salme di Francois Michele Saada (55 anni), Yoav Hattab (22), Philippe Braham (45) e Yohan Cohen (22) sono giunte all’alba in Israele. Al rito funebre, condotto in ebraico e in francese, assistono il Capo dello stato Reuven Rivlin, il premier Benaymin Netanyahu e il laburista Yitzhag Herzog. La Francia è rappresentata da Segolene Royal, ministro dell’ecologia.
Caccia a sei complici, Hayat in fuga – C’è almeno un complice, un altro elemento di mistero che si aggira in libertà. Ma fonti di polizia citate dall’Associated Press evocano “fino a sei” terroristi legati alla cellula jiahdista ancora alla macchia: uno di loro sarebbe stato avvistato alla guida di una Mini Cooper registrata a nome di Hayat Boumeddiene, la compagna del killer Coulibaly. E nuove minacce sono arrivate alla Francia.
“Finché i soldati francesi occupano paesi come Mali o Centrafrica e bombardano la nostra gente in Siria e in Iraq, e finché la sua stupida stampa continuerà a offendere il Profeta, la Francia si esporrà al peggio”, ha tuonato Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi) in un messaggio video pubblicato sui siti jihadisti e rilanciato dai media francesi. La compagna di Coulibaly, Hayat Boumeddiene, è sparita in Siria nei giorni in cui lui passava all’azione a Parigi. La Boumeddiene, ha fatto sapere ufficialmente la Turchia, ha soggiornato a Istanbul dal 2 all’8 gennaio per poi partire diretta in Siria. Coulibaly è inoltre sospettato anche di aver fatto esplodere un’autobomba a Villejuif, dintorni di Parigi, così almeno direbbe egli stesso nel video “postumo” comparso e poi fatto sparire dal web. Nel quale, fra l’altro, appare in modo sfocato una persona che assomiglia a Coulibaly.

In ogni caso, sarebbe proprio l’esistenza di questo video ad aver convinto gli inquirenti dell’esistenza di un “quarto uomo”, “complice”. Sarebbe questa persona, ovviamente, ad aver montato e diffuso il video in rete, dopo la morte di Coulibaly, “neutralizzato” nell’assalto dei reparti speciali venerdì sera al supermercato kosher.
Tratto da www. ansa.it