I sopravvissuti raccontano i dettagli della nuova tragedia dell’immigrazione. Si sono salvati aggrappandosi ai tubolari delle imbarcazioni
Sono quattro i gommoni naufragati lunedì a un centinaio di miglia da Lampedusa nell’ennesima strage della disperazione. I superstiti, raccolti da un mercantile italiano e giunti mercoledì mattina nell’isolotto siciliano, raccontano di 420 persone salpate dalla Libia. Almeno 330 sarebbero morte, come ha spiegato Flavio Di Giacomo, portavoce in Italia dell’Oim, Organizzazione Internazionale per le migrazioni.
Su uno dei gommoni travolti dal mare in tempesta c’erano 105 persone, sul secondo ce n’erano 107. Sulle altre due imbarcazioni viaggiavano 208 persone. Tra i sopravvissuti, originari del Mali e del Senegal, due erano su un gommone e sette su un altro; uno di loro è minorenne. Hanno raccontato di essere partiti sabato scorso dalle coste libiche insieme ad altri barconi sul quale viaggiavano i 105 profughi soccorsi da due mercantili, 29 dei quali sono morti assiderati mentre venivano trasportati a Lampedusa dalle motovedette della Guardia costiera.
I gommoni sarebbero naufragati nel pomeriggio di lunedì, tra le 15 e le 16, dopo essere stati capovolti dalle onde del mare forza 8. I nove superstiti sarebbero riusciti a salvarsi rimanendo aggrappati disperatamente ai tubolari prima di essere soccorsi da un rimorchiatore italiano.
I quattro barconi – I barconi salpati dalle coste nordafricane, dunque, sarebbero stati in tutto quattro. Uno con 105 migranti, 27 dei quali sono poi morti per assideramento, è stato soccorso da due mercantili; altri due con 105 e 107 profughi sono stati invece capovolti dal mare in tempesta e nove superstiti sono stati raccolti da un rimorchiatore. Del quarto gommone, con un altro centinaio di migranti, non si sa ancora nulla.
Alle operazioni di soccorso e di ricerca dei dispersi stanno partecipando le motovedette della Guardia Costiera, che hanno sfidato il mare Forza 8 per raggiungere la zona del disastro e trasferire a Lampedusa i sopravvissuti, oltre a un aereo Atr 42 dello stesso corpo.
Il Papa: “Solidarietà e preghiera” – Papa Francesco ha manifestato la sua “preoccupazione” per le notizie di Lampedusa e ha detto: “Desidero assicurare la mia preghiera per le vittime e incoraggiare nuovamente alla solidarietà, affinché a nessuno manchi il necessario soccorso”.
Tratto da www. tgcom24.mediaset.it