Freddo, pioggia e neve in tutt’Italia Si arranca sull’A1 Milano-Napoli

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Divieto di transito per i veicoli pesanti, mezzi antineve in azione
Il maltempo imperversa su tutto il Paese: in particolare al Nord, dove un’intensa nevicata ha causato forti disagi su strade e autostrade. Poco prima delle 11, la neve ha cominciato a cadere anche sul centro di Milano, dove sono stati mobilitati 120 camion spargisale ed è scattata l’allerta per l’area Expo. A Venezia è allarme acqua alta e non sono raggiungibili le isole minori. Temporali e vento forte nel Centrosud e si temono altri crolli a Pompei dopo quello di mercoledì nel giardino della Casa di Severus. La neve oggi arriverà fino a quote basse al Nord e le precipitazioni interesseranno prima le regioni del Centro-Nord, Sardegna e Campania, poi anche il Sud e la Sicilia. Fenomeni intensi e anche temporaleschi sono previsti sul medio-basso Tirreno e Isole. Sono previste anche forti raffiche di vento, a oltre 100 Km/h, di Bora sull’alto Adriatico, di Tramontana in Liguria, di Maestrale in Sardegna, di Scirocco su basso Adriatico e Ionio. Per far fronte al maltempo, il Papa ha fatto distribuire 300 ombrelli (dimenticati dai turisti ai Musei Vaticani) ai senzatetto della capitale. La situazione dovrebbe migliorare nel fine settimana.
blocchi sull’A1
La situazione più critica, dal punto di vista della circolazione, è sulla A1 Milano-Napoli tra Rioveggio e Barberino di Mugello, dove nevica intensamente. Per il divieto di transito dei mezzi pesanti nel tratto appenninico tra Toscana ed Emilia Romagna, code fino a 11 km si sono formate in Autostrada del Sole tra Arezzo e il casello di Incisa (Firenze), in direzione nord. Altri 4 km sono segnalati tra i caselli di Firenze Scandicci e Firenze Nord. Ripercussioni anche sull’A11: 4 i km di coda segnalati tra Prato Est e il bivio per l’A1, 6 lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, tra Santa Croce sull’Arno.
Frana sui binari nel Lazio, strade chiuse in Piemone e Toscana
Problemi per la circolazione ferroviaria nel Lazio: sospesi i treni fra Capranica e Bracciano, sulla linea Fl3 Roma-Viterbo, per una frana sui binari nei pressi di Manziana, provocata dal maltempo, che ha causato lo svio del locomotore di un treno, vuoto e non in servizio, diretto a Roma. Nessun ferito fra il personale di bordo. Sempre nel Lazio, è esondato nella notte il torrente Vaccina a Ladispoli, vicino Roma, a causa delle forti piogge: i pompieri sono dovuti intervenire per salvare gli automobilisti rimasti bloccati a causa dell’allagamento. Intervento dei vigili del fuoco anche a Settebagni, dove si è allagata l’uscita del Grande Raccordo Anulare. E intanto il Tevere cresce: è a 8,16 metri. In Piemonte ci sono già 60 cm di neve nel cuneese, dove le scuole resteranno chiuse domani e sabato, e sulla strada statale 21 «del Colle della Maddalena» la circolazione è interdetta a tutte le categorie di veicoli nel tratto compreso tra Argentera e il confine di Stato.Neve anche su Torino e Bologna . L’intensa nevicata sul tratto appenninico in Toscana ha provocato ripercussioni sul traffico non solo nel tratto dell’A/1, ma anche sulla strada di grande comunicazione Firenze-Pisa-Livorno e sull’autostrada A/11, soprattutto per la coda di mezzi pesanti a cui sono state imposte uscite obbligatorie. Disagi pesanti sulla Porrettana, con alcune sospensioni sulla linea ferroviaria.
Bora a Trieste, acqua alta a Venezia, disagi nel Golfo di Napoli
È la bora che la fa da padrona in questa giornata di maltempo a Trieste, con una media di circa 80-100 chilometri all’ora e con raffiche di poco inferiori ai 120. A Venezia è prevista l’acqua alta, dove la marea ha toccato l’altezza di 110 cm. Anche oggi collegamenti marittimi a singhiozzo nel golfo di Napoli. Uno smottamento nella zona collinare del Vomero a Napoli, una delle più provate da voragini causate dalle piogge in questi giorni, oggi ha tranciato un cavo di telefonia.Neve anche nell’entroterra di Savona e di Genova, pioggia su tutta la costa ligure. Scuole chiuse in molti Comuni della Marsica, in Abruzzo. Problemi anche in Sardegna: a Cagliari anche oggi piove e le temperature oscillano fra gli 8 e i 10 gradi, mentre nel Nuorese cade la neve. Nevicate abbondanti anche in molti Comuni dell’Appenino modenese, dove le scuole rimarranno chiuse domani. Nevica in tutta la Valle d’Aosta anche a bassa quota.

tratto da www. corriere.it

Dossier, missioni, udienze politiche. Così Mattarella prepara l’agenda

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 La prima notte da solo nel palazzo. Poi al lavoro nello studio con la storica segretaria

ROMA – L’altra sera, quando gli amici e i collaboratori se ne sono andati e gli staffieri si sono congedati, il presidente ha cominciato a sperimentare quale solitudine lo aspetta nei prossimi sette anni. Si è chiuso nell’appartamento dove hanno abitato i suoi predecessori, al secondo piano della palazzina che papa Clemente XII commissionò all’architetto Ferdinando Fuga, all’estremo angolo sud del Quirinale, e prima di mettersi a letto ha dovuto arrangiarsi in tutto. Valige a parte, anche per le telefonate. E pur considerando che Sergio Mattarella è da tempo abituato a star da solo, si può dare per scontato un suo sottile disagio, dovendo muoversi in spazi enormi e sontuosi, dove nelle 24 ore si alternano rimbombi estranei (lo sbatter di tacchi, lo zoccolio dei cavalli, gli squilli di tromba) e alienanti silenzi. Non per nulla Cossiga ripeteva che «quel palazzo isola» e che lui ci aveva vissuto «con l’oppressiva sensazione d’essere la comparsa di un film storico… in costume».
La prima uscita
Tutto si è rianimato ieri mattina, quando il capo dello Stato è sceso nel suo studio per affrontare la prima giornata di lavoro sul Colle. C’è parecchio da fare: dossier da chiudere, programmi da definire, udienze da calendarizzare. La prima uscita è per stamane, a Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, ma lì il cerimoniale non ha messo in conto che parli. Mentre la prossima settimana andrà a Palazzo dei Marescialli, per presiedere un delicato plenum del Consiglio superiore della magistratura. L’unico altro appuntamento sicuro si proietta lontano, al 26 febbraio, giorno d’arrivo sul Colle del segretario generale della Nato, il norvegese Jens Stoltenberg. Per il resto l’agenda di Mattarella è ancora da riempire. Di sicuro, è prevedibile a breve un faccia a faccia con Matteo Renzi, per una verifica sull’attività parlamentare e sul percorso delle riforme. Mentre restano da definire le date degli incontri chiesti martedì da Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
E anche per quanto riguarda i viaggi fuori Roma, l’unico al momento prevedibile sarà in Sicilia (ma privatissimo), per recarsi sulla tomba della moglie Marisa, a Castellamare del Golfo, e poi a Palermo, per prendere da casa qualche libro e alcune carte personali.
Sono in molti a chiedere già a Mattarella, appena insediato, interventi censori o di sostegno ai provvedimenti messi in cantiere dal governo. Ci sono in ballo materie controverse: l’Italicum, la riforma del Senato, il decreto fiscale, le misure per l’economia. Si pronuncerà a modo suo, facendo una prudente economia di parole, probabilmente attraverso una moral suasion preventiva con le diverse forze politiche e con lo stesso Palazzo Chigi. E, appunto, senza fuochi d’artificio verbali. Del resto, quello di essere sempre sotto pressione è un po’ il destino di ogni capo dello Stato: le opposizioni pretendono che faccia quel che loro non riescono a fare, la maggioranza che la tuteli come primo partigiano del governo. Atteggiamenti che, se non s’imporrà la «correttezza» da lui chiesta a tutti l’altro ieri, potrebbero rendere difficile la sua opera di «arbitro imparziale».
Le lettere di ringraziamento
Per il momento la sua priorità è capire fino in fondo come funziona la «macchina» del Quirinale e comporre la squadra che dovrà assisterlo. La prima persona che lo affianca è la sua vecchia segretaria di quando dirigeva Il Popolo : Leandra Tobini. Alla quale ha dettato le prime risposte alle tante lettere d’apprezzamento ricevute nelle scorse ore. Gli hanno fatto piacere, dicono i suoi collaboratori. «Perché dimostrano che il senso profondo del suo messaggio è stato compreso».

tratto da www. corriere.it

La strada stretta dell’ex premier e la partita dell’azienda di famiglia

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La rottura dell’accordo con Renzi va inquadrata oltre il recinto della politica. Gli amici: ha fatto più questo governo per le tue aziende che i tuoi ministri
ROMA Berlusconi non ha rotto il patto del Nazareno, ha rotto lo specchio che avrebbe dovuto magicamente trasformare la proiezione dei suoi desideri in realtà. È la fine di un incantesimo di cui Renzi si è servito prima di porre il suo «alleato di opposizione» dinnanzi al bivio del prendere o lasciare. E se è vero che agli occhi del leader di Forza Italia il premier ha assunto le sembianze di «una iena», è altrettanto vero che nell’ultimo lunedì di Arcore – quello dedicato ai figli e agli amici di una vita – c’è stato chi ha ricordato al padrone di casa come, «nonostante tutto, questo governo in un anno ha fatto per le nostre aziende molto più che i tuoi ministri in dieci anni».
Eppoi certo, l’opinione comune a quel desco era che – per quanto bravo e sveglio – di Renzi non ci si dovesse fidare ciecamente, sebbene il moto istintivo che appartiene a Marina Berlusconi non fosse un consiglio, tantomeno una critica rivolta al genitore, che invece in Renzi credeva e a Renzi credeva. Semmai è stato un gesto solidale in vista della decisione: «Fai la cosa giusta». E il padre, che si è sentito tradito, ha mandato in frantumi lo specchio, destandosi da un sogno che era a sua volta il sequel di un altro sogno.
Ma davvero era solo un sogno? Perché in tal caso la rottura tra il premier e l’ex premier andrebbe confinata nel recinto della politica, alla partita sul Quirinale: «E il patto – dice Berlusconi – è che non si sarebbe proceduto oltre se io non fossi stato d’accordo sulla scelta». Non c’è dubbio che abbia commesso degli errori nella trattativa, come sostiene Gianni Letta, secondo cui «non ci si siede al tavolo con un solo nome». Però alla vigilia del voto in Senato sulla legge elettorale – quando Renzi aveva estremo bisogno di Forza Italia – la vicesegretaria del Pd Serracchiani disse in un’intervista radiofonica che «il prossimo presidente della Repubblica lo voteremo insieme a Berlusconi».
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Le cose sono andate diversamente, anche se l’ex premier è convinto che Renzi abbia fatto male i conti con il successore di Napolitano, «perché lui pensa di trarne vantaggio, ma non sarà così. Mattarella è un cattolico integralista e alla lunga questa scelta gli si ritorcerà contro». Si vedrà, e comunque sono valutazioni che stanno ancora tutte dentro il perimetro della politica. Il punto è se c’era e c’è dell’altro, oltre l’intesa sulle riforme costituzionali e l’Italicum. Bisognerebbe forse seguire le tracce lasciate dall’avvocato-onorevole Ghedini negli ultimi tempi per verificare se quello di Berlusconi era davvero solo un sogno.
È un percorso punteggiato da indizi lasciati sul sentiero: senza andar dietro i boatos sulle modifiche alla legge Severino e sulla prescrizione, andrebbe capito come mai – a ridosso della sfida per il Colle – è stato perso del tempo per raccontare all’ex premier la storia del comandante partigiano comunista Moranino, scappato in Cecoslovacchia dopo una condanna per omicidio plurimo aggravato ai tempi della Resistenza, e graziato da Saragat appena salito al Quirinale. Ecco lo specchio dove Berlusconi vedeva i suoi desideri prender corpo. Era solo un incantesimo? Perché è stato Renzi a tracciare il solco del decreto fiscale, ed è andata la Boschi in tv a difenderlo. Perché il premier l’altra sera a «Porta a Porta» ha accennato all’affaire Telecom-Mediaset dopo aver detto che «sulle riforme non mi faccio ricattare da Berlusconi».
Nonostante questi segnali, il cristallo si è ugualmente rotto. E appena ieri se n’è sentito il frastuono, nel dibattito politico si è inserito un sottosegretario di solito silenzioso come il democratico Giacomelli, che nel governo ha una delega particolare, l’emittenza: «Sono dispiaciuto che si possa interrompere un clima positivo». Confalonieri conosce Giacomelli, una volta lo descrisse come «un politico pragmatico e lontano dai furori ideologici», e si disse perciò convinto della bontà della linea del governo, «improntata alla difesa delle aziende italiane, che sono un patrimonio nazionale».
Quando i suoi collaboratori gli hanno consegnato quel dispaccio di agenzia, il patron del Biscione si è chiesto se la dichiarazione fosse una casualità o un avvertimento, che ribalterebbe l’accusa sul conflitto d’interessi per venti anni addebitata a Berlusconi. «Lasciamo che la polvere si posi», si è limitato a dire, senza far capire quale risposta si fosse dato. Perché, se lo specchio si è rotto, in qualche modo il patto può ancora essere politicamente reincollato.
È Berlusconi che dovrà decidere, dopo aver urlato l’altra sera in faccia a Verdini la sua rabbia: «Mi hai portato in un vicolo cieco». No, lo portò al Nazareno, dove Renzi prima lo adulò, «qui sono circondato da milanisti», poi lo dileggiò alle spalle: «Voleva Amato, allora mi son fatto vedere con Cantone e si è messo paura che lo volessi davvero candidare al Quirinale». Un anno dopo a Berlusconi è chiaro che quel patto non era la sua «legittimazione». Era una gabbia da cui ora è difficile uscire. Infatti ha rotto lo specchio, non il patto.

trattoda www. corriere.it

PARIS HILTON, SELFIE CON SENO A VISTA

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Alla toilette la bionda ereditiera lascia l’accappatoio aperto senza reggiseno
“Glam time” cinguetta la bionda socialite, che si prepara ad uno shooting. E glamour è il leit motiv della vita di Paris, sempre pronta a farsi fotografare e ad auto celebrarsi. Dopo l’intermezzo “musicale” milanese, ospite dell’amico stilista Cavalli durante la settimana della moda maschile, e per il quale ha vestito i panni di dj, Miss Hilton è tornata in America con il ricco cachet intascato in Italia, per tornare a fare ciò che le riesce meglio, ovvero divertirsi a far nulla. Qualche giorno fa i paparazzi l’hanno sorpresa accanto ad un misterioso accompagnatore, che si è poi rivelato essere Cade Hudson, agente commerciale talentuoso californiano, ex fiamma di Britney Spears. Non si conoscono i reali rapporti tra i due, ma Paris al momento sembrerebbe single, e l’ennesimo flirt con un bel moro non potrebbe che far un gran bene alla sua visibilità e popolarità. L’importante è che si parli di lei.
Tratto da www. tgcom24.mediaset.it

Ceste, marito resta in carcere

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Rigettata richiesta legali Buoninconti
Resta in carcere Michele Buoninconti. Il gip di Asti, Giacomo Marson, ha respinto infatti la richiesta di scarcerazione presentata nei giorni scorsi dai legali dell’uomo. Buoninconti è accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere della moglie, Elena Ceste, sparita a gennaio 2014 e ritrovata morta solo dieci mesi dopo in un canalone vicino a casa.
Tratto da www. tgcom24.mediaset.it

Loris, il racconto dei vicini: “Ogni giorno urla e liti in casa Stival”

Loris: Davide Stival incontra moglie in prigione Agrigento

Nell’ordinanza del Riesame anche la testimonianza della mamma di un amichetto di Loris: “Mio figlio scappò spaventato dalla loro abitazione” Un inferno. I vicini descrivono così agli investigatori quanto accadeva nella casa di Loris Stival, il bimbo ucciso a Santa Croce Camerina, nel Ragusano. Al centro dei racconti c’è sempre la mamma del piccolo, Veronica Panarello, in carcere dall’inizio di dicembre con l’accusa di avere ucciso suo figlio. “Urlava per ore contro i figli e contro il marito”, ripetono i vicini nelle testimonianze raccolte nell’ordinanza del Riesame di Catania. Nelle carte – secondo quanto riporta il Messaggero – c’è il racconto di chi incontrava gli Stival sulla strada di casa e di chi abitava a pochi metri da loro. “Nei pomeriggi in cui non lavoravo sentivo la Panarello urlare contro i suoi figli e una volta fu chiaro il rumore di sedie e altri oggetti sbattere per terra”, dice un vicino. Le parole più dure erano contro Loris: “Lo apostrofava con parole pesanti”.

“Un amichetto di Loris scappò spaventato” – La realtà drammatica è confermata anche dalle parole della mamma di un amichetto del piccolo Loris. La scorsa estate suo figlio andò a giocare a casa Stival, ma dopo dieci minuti scappò. “Era spaventato, disse che la mamma di Loris urlava sempre contro suo figlio, arrivò addirittura a definirla una pazza”. Un profondo malessere che conferma la personalità di Veronica descritta dagli inquirenti come “fragile”, oppressa dalle “problematiche irrisolte della famiglia di origine e dalla piatta quotidianità alla quale cerca di reagire”.

Quattro chili persi in venti giorni – C’è poi un ultimo dettaglio, agghiacciante. Riguarda proprio Loris e i suoi ultimi giorni di vita. “Era un bambino esile e con scarsa crescita”, si legge nell’ordinanza. Ma nell’ultimo mese prima del suo omicidio accadde qualcosa che aggravò la situazione. “Secondo le indicazioni della pediatra, in base alle visite fatte – scrivono i carabinieri in una nota del 12 dicembre – il peso di Loris era di 17,3kg il 24 settembre e 13,3kg il 13 ottobre”. Quattro chili persi in venti giorni. Tratto da www. tgcom24.mediaset.it

Grande imam di Al Azhar attacca l’Isis “I terroristi andrebbero crocifissi”

AL AZHAR

Forte presa di posizione di una delle massime autorità religiose musulmane: Ahmed Al Tayeb tuona contro gli uomini dello Stato islamico definendolo “satanico” e contro la loro “azione ignobile
Netta presa di posizione contro gli jihadisti dell’Isis di Ahmed Al Tayeb, grande imam della moschea egiziana di Al Azhar a Il Cairo, massima istituzione sunnita. Il responsabile di uno dei principali centri d’insegnamento religioso dell’Islam ha sostenuto infatti che i terroristi dello Stato Islamico andrebbero “crocifissi” e bisognerebbe tagliare loro mani e piedi.
L’indignazione dell’imam – L’imam, che è una tra le più importanti autorità religiose musulmane, ha lanciato il suo proclama attraverso un comunicato dell’università di Al Azhar in cui, riferendosi al pilota giordano arso vivo, ha “espresso il sua profonda indignazione per questa azione terrorista ignobile che esige la sanzione indicata dal Corano per questi tiranni che corrompono e che fanno la guerra ad Allah e al suo messaggero. Devono essere uccisi, crocifissi e bisogna tagliare loro le mani e i piedi”, ha aggiunto riferendosi alla punizione coranica del taglio incrociato della mano destra e del piede sinistro.

L’imam ha inoltre definito l’Isis una “organizzazione terrorista satanica”, affermando che l’uccisione del pilota giordano “è un’azione maligna” respinta da tutte le religioni. Al Tayeb ha quindi fatto appello “alla comunità internazionale perché lotti contro questa organizzazione terroristica che perpetra azioni selvagge e barbare che non soddisfano né Allah” né Maometto. L’imam ha infine espresso le sue condoglianze al re Abdallah di Giordania e al popolo giordano per il martirio del pilota.

Minacce al Belgio – La redazione del quotidiano belga di lingua fiamminga Het Laatste Nieuws ha intanto ricevuto una lettera anonima di minacce, secondo cui il Belgio è un obiettivo dell’Isis, che colpirà con “autobomba ed esplosivo”. Il documento, battuto a macchina, è stato recapitato per posta e si rivolge ai belgi, al re Filippo e al sindaco di Anversa Bart De Wever. La lettera, scritta in francese, secondo gli specialisti testimonia “una logica certamente riconducibile a quella dello Stato islamico”. La missiva rinvia inoltre a un filmato diffuso dall’Isis su Internet la settimana scorsa, secondo cui Belgio, Francia e Stati Uniti sono sotto minaccia.

“Quello che è accaduto in Francia si ripeterà in Belgio”, promette l’autore della lettera, che fa anche riferimento al processo contro membri dell’organizzazione radicale Sharia4Belgium. Il documento è stato sequestrato dalla polizia.

Il premier iracheno al re giordano: “Avanti con i raid” – Dopo la tragica fine del pilota, il primo ministro iracheno Haidar al Abadi ha dichiarato che occorre lanciare ancor più “duri raid contro il gruppo terrorista”. Baghdad ha espresso alla Giordania la sua più completa solidarietà sottolineando che “i due Paesi combattono il terrorismo dalla stessa trincea”.

Proprio dall’Iraq veniva Sajida al Rishawi, la terrorista condannata a morte in Giordania e giustiziata con un altro detenuto, Ziad al Karbuli, in risposta alla barbara uccisione di Kassasbeh. Secondo le autorità irachene, un fratello della Rishawi, ucciso a Falluja nel 2004, era uno stretto collaboratore di Abu Musab al Zarqawi, l’allora capo di Al Qaeda in Iraq.

Tratto da www. tgcom24.mediaset.it

Addio a Monica Scattini, si spegne il sorriso della commedia italiana

MONICA SCATTINI

L’attrice è morta a Roma dopo una lunga malattia. Aveva 59 anni
E’ morta in un ospedale romano, dopo una lunga malattia, l’attrice Monica Scattini. Figlia del regista Luigi Scattini, aveva 59 anni. Nella sua carriera tanto cinema e tv. Utilizzata prevalentemente in commedie, la ricordiamo anche in alcuni “cinepanettoni” e nel programma satirico “La tv delle ragazze” di Serena Dandini.

Tratto da www. tgcom24.mediaset.it

Tenta di evirare ragazzo conosciuto in discoteca, arrestata

 

Internet:Napolitano,grande risorsa ma giovani stiano attenti

Accusata lesioni gravissime, piantonata all’ospedale di Udine

E’ stata arrestata nella notte e piantonata dalla Polizia nel reparto di psichiatria dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine, la donna, 31 anni di origini brasiliane, che ieri pomeriggio a Udine ha tentato di evirare un ragazzo di qualche anno più giovane conosciuto in discoteca, a cui aveva dato appuntamento nella sua abitazione. E’ accusata di lesioni personali gravissime. Il ragazzo è ancora ricoverato in ospedale, dopo l’intervento chirurgico cui è stato sottoposto a seguito della parziale amputazione subita. La Squadra Mobile di Udine, che coordina le indagini sull’accaduto, potrebbe tornare a sentirlo già in serata.
Tratto da www. ansa.it

Quirinale, domani il giuramento di Mattarella come presidente della Repubblica

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Domani Capo dello Stato giura in Parlamento, poi si insedia
Vigilia importante per Sergio Mattarella, eletto sabato scorso presidente della Repubblica. Dopo una domenica fra l’altro caratterizzata da contatti con i suoi due predecessori, il presidente lavora al discorso di insediamento che pronuncerà in Parlamento in occasione del suo giuramento: tanta Italia, con i bisogni e le speranze dei cittadini, e poi lo sprone sulle riforme per far crescere il Paese.

Soddisfatto il premier Renzi: “Sarà arbitro imparziale che non deve dare ragione a uno o all’altro ma rispettare la Costituzione”, dice di lui. Stasera la camera di consiglio della Consulta: i giudici si riuniranno per la comunicazione delle dimissioni del collega-presidente. Domani comincia il settennato Mattarella.

Silvio Berlusconi parteciperà domani alla cerimonia di insediamento al Quirinale del neo Presidente Sergio Mattarella. Lo confermano fondi di Fi. Il cerimoniale della Presidenza della Repubblica ha previsto infatti la presenza alla cerimonia delle alte cariche dello Stato e dei leader e segretario delle forze politiche.

La cancelliera Angela Merkel “è lieta del fatto che sia stato eletto per questo incarico un politico molto stimato e di così alta esperienza”. Lo ha detto la portavoce di Angela Merkel, Christiane Wirtz, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa a Berlino su Sergio Mattarella.

La Corte costituzionale si riunirà stasera alle 19 in camera di consiglio: non si tratterà di una riunione giurisdizionale, cioè non sarà discussa alcuna causa. I giudici si riuniranno unicamente per la comunicazione delle dimissione da parte di Sergio Mattarella che domani presterà giuramento come presidente della Repubblica.

A Renzi “diciamo che non siamo abituati a fare né siamo nati per fare i cespugli”, ha ribadito Maurizio Lupi interpellato al Pirellone. “Non siamo attaccati alle poltrone – ha aggiunto parlando di Ncd – ma neanche abituati a fare i tappettini. I ‘cespugli’ hanno permesso con responsablità la nascita dei governi Letta e Renzi”.
Tratto da www. ansa.it