No al velo in classe. Il preside: «Può generare razzismo»

no velo in classe

Il dirigente di un polo scolastico in provincia di Udine ha diramato una circolare per vietare il velo islamico dopo un pestaggio a sfondo razzista. «La scuola è laica»No al velo in classe. Il preside: «Può generare razzismo»
Il dirigente di un polo scolastico in provincia di Udine ha diramato una circolare per vietare il velo islamico dopo un pestaggio a sfondo razzista. «La scuola è laica»
Niente velo islamico in classe. «Libere di servirsene all’esterno della scuola ma non in classe, anche perché a nessuno è permesso di indossare copricapi nell’ambito dell’attività scolastica». Nero su bianco, è scritto in una circolare diffusa nei sei istituti superiori del polo scolastico Malignani, in provincia di Udine. Il dirigente scolastico Aldo Durì ha deciso di vietare il velo: «Essendo la scuola italiana laica e indifferente al credo professato dagli allievi e dalle loro famiglie non sarà accettata da nessuno l’ostentazione e l’esibizione, specialmente se imposta, dei segni esteriori della propria confessione religiosa perché essa, in fin dei conti, può essere colta come una provocazione e suscitare reazioni di ostracismo, disprezzo o rifiuto. Tale è, ad esempio il fazzoletto o velo che copre talvolta i capelli e parte del viso delle ragazze musulmane».
Colpa dell’Isis
La decisione in realtà arriva dopo che uno studente straniero era stato aggredito da uno italiano. Un diverbio durante un compito in classe che si è concluso con un pestaggio fuori da scuola e il ricovero in ospedale (con una prognosi di sette giorni) per lo studente straniero. Il preside vuole proporre l’espulsione dello studente italiano, che oltre ad aver preso a calci e pugni il compagno lo ha anche preso di mira con insulti razzisti. Ma nel frattempo Durì ha deciso di diramare la circolare, spiegando al quotidiano locale Messaggero Veneto che «da quando gli jihadisti dell’Isis hanno scatenato la guerra totale contro l’Occidente tra i nostri studenti si sono diffusi sentimenti ostili ai musulmani e in genere agli arabi, che costituiscono una numerosa comunità nella nostra scuola». Insomma, il divieto di velo nelle intenzioni del dirigente dovrebbe essere un modo per prevenire altri episodi come quello dei giorni scorsi, cercando di frenare il razzismo.

tratto da www. corriere.it

Venticinquenne morto in discoteca, giovane interrogato dai carabinieri

aldo naro

Potrebbe essere coinvolto nella rissa: Aldo Naro è stato ucciso con un calcio alla nuca all’interno della discoteca «Goa» a Palermo
PALERMO – Un giovane che potrebbe essere coinvolto nella rissa costata la vita venerdì notte ad Aldo Naro, il medico di 25 anni ucciso con un calcio alla nuca all’interno della discoteca «Goa» a Palermo, è stato interrogato stamane nella caserma del comando provinciale dei carabinieri. Gli investigatori stanno cercando di accertare eventuali responsabilità da parte del giovane. Domenica l’autopsia eseguita dal professore Paolo Procaccianti all’istituto di Medicina Legale ha accertato che il decesso del medico di San Cataldo (Caltanissetta) è avvenuto per un’emorragia celebrale provocata da un colpo ricevuto alla nuca, quasi certamente un calcio. Il 25enne sarebbe rimasto a terra dopo una violenta scazzottata, e colpito poi con il calcio mortale alla nuca. Uno dei titolari del «Goa», Marcello Barbaro, come riportano alcuni quotidiani locali, sentito dai carabinieri, ha detto che all’origine della rissa vi sarebbe un cappellino scomparso.
Videocamere
Intanto sono state passate al setaccio le immagini riprese dalle telecamere piazzate all’interno della discoteca e l’attenzione degli investigatori si sta concentrando in particolare su alcuni ragazzi che avrebbero preso parte alla rissa, compreso il giovane che in questo momento viene interrogato.
Il 25enne morto, originario di Caltanissetta, è figlio di un ufficiale dei carabinieri. I militari hanno sentito i suoi amici e alcuni giovani che si trovavano nel locale. Sono stati sentiti anche i titolari della discoteca che da quando è stata inaugurata nel 2000 rappresenta un punto di ritrovo dei giovani ventenni palermitani. La serata della tragedia c’era una festa di Carnevale e poche ore prima di andare incontro alla sua morte Aldo aveva postato su Facebook una foto che lo ritraeva, vestito da Joker, insieme alla sua fidanzata, col costume da Cat woman.
Mattarella alla messa per Aldo
Domenica il presidente delle Repubblica Sergio Mattarella si è recato alla messa che si è tenuta nella cappellina della Legione dei carabinieri per pregare per il giovane ucciso a Palermo. L’ha scritto la sorella di Aldo Naro su Facebook: «Fratellino mi hanno comunicato adesso..che domenica quando noi eravamo alla legione a Palermo c’era il presidente della Repubblica Mattarella, che è andato alla messa nella cappellina della legione dei carabinieri. La messa era in onore tuo è pure lui ha pregato per te. Spero che tutto questo ti arrivi fin dove sei. Ti ameremo sempre tutti incondizionatamente non sei solo cuore». Il Capo dello Stato non è andato, come d’abitudine, nella chiesa di San Michele Arcangelo, la parrocchia che si trova a un centinaio di metri dalla sua abitazione.
Fiaccolata
Intanto centinaia di giovani siciliani stanno mettendo al posto della propria foto sulla pagina Facebook la scritta «Io sono Aldo Naro», parole bianche su fondo nero, per ricordare il giovane medico ucciso sabato mattina. Il «logo» ricorda quello di «Je suis Charlie» creato dopo la strage nella sede di Charlie Hebdo a Parigi. Il simbolo è accompagnato dal commento: «Io sono Aldo Naro perché quello che è successo a lui poteva accadere a chiunque, Io sono Aldo Naro perché ci univa lo stesso percorso, gli stessi sacrifici e le stesse soddisfazioni. Io sono Aldo Naro perché gli è stato tolto il futuro alla mia età, ora che la vita ci si apre davanti. Io sono Aldo Naro perché tutti dobbiamo indignarci, incazzarci, non dimenticare e pretendere giustizia». Mercoledì alle 18, davanti al teatro «Al Massimo» del capoluogo siciliano partirà una fiaccolata per ricordare Aldo Naro.
Tratto da www. corriere.it

Falso invalido a Torino: è un medico iraniano

finto medico paraplegico

L’uomo percepiva un vitalizio per una finta paralisi |
(Agr) I Carabinieri del Nas di Torino hanno arrestato un medico iraniano di 56 anni responsabile di aver finto un’invalidità grave in seguito a una caduta avvenuta nel 2012. L’uomo, che lavorava alle Molinette come anestesista, fingeva una lesione alla spina dorsale, alle gambe e a un occhio, e per questo motivo, oltre a un risarcimento da 1 milione di euro, ogni mese incassava una pensione di invalidità da 5.000 euro.

Tratto da www. corriere.it

Attacco hacker sul sito di una scuola di Firenze

attacco hacher

Il video è firmato da Moroccan Islamic Union Mail, già responsabile di diversi hackeraggi. Sul sito si vede un video di 18 minuti di propaganda. Indagano Digos e carabinieriAttacco hacker sul sito
di una scuola di Firenze
Il video è firmato da Moroccan Islamic Union Mail, già responsabile di diversi hackeraggi. Sul sito si vede un video di 18 minuti di propaganda. Indagano Digos e carabinieri
Esplora il significato del termine:

FIRENZE – La home page dell’Istituto comprensivo Scandicci Uno (Firenze) è fuori uso da domenica pomeriggio a causa di un attacco hacker di presunti islamici. Ne dà notizia il quotidiano La Nazione. Sono state cancellate tutte le informazioni sulla scuola e in prima pagina compare una schermata completamente nera con scritte rosse e bianche e un video «The truth will prevail», «La verità prevarrà». Nel video, che dura circa minuti, non vengono mostrate immagini cruente ma foto e frasi che spiegano la supremazia della religione musulmana.FIRENZE – La home page dell’Istituto comprensivo Scandicci Uno (Firenze) è fuori uso da domenica pomeriggio a causa di un attacco hacker di presunti islamici. Ne dà notizia il quotidiano La Nazione. Sono state cancellate tutte le informazioni sulla scuola e in prima pagina compare una schermata completamente nera con scritte rosse e bianche e un video «The truth will prevail», «La verità prevarrà». Nel video, che dura circa minuti, non vengono mostrate immagini cruente ma foto e frasi che spiegano la supremazia della religione musulmana.
«Non vogliamo mostrare i muscoli»
«Non vogliamo mostrare i muscoli ma soltanto diffondere il nostro messaggio in tutto il mondo per far scoprire la verità. E per il fatto che la si debba approfondire, ti invitiamo a guardare attentamente questo video per scoprire da solo quale è la verità», recita la frase iniziale. Il video è firmato da Moroccan Islamic Union Mail, sigla ritenuta già responsabile di diversi hackeraggi ai danni di siti israeliani negli Usa. Indagano Digos e carabinieri.
La denuncia domenica pomeriggio
Secondo quanto spiegato dai carabinieri, la denuncia della violazione del sito è stata presentata domenica pomeriggio dai responsabili dell’Istituto ai carabinieri della compagnia di Scandicci. L’episodio, precisa il comando provinciale dei carabinieri di Firenze, «è al vaglio» al fine di «capire la provenienza della violazione». Sempre secondo quanto precisato, il link sull’homepage hackerata rimanda ad un video consultabile anche su youtube che, «non contiene notizie diffamanti o inneggianti al terrorismo».
ll sindaco
«Seguiamo la vicenda con la massima attenzione e in collaborazione con le forze dell’ordine, che hanno ricevuto fin da subito la denuncia dell’Istituto scolastico, ma ci sentiamo di dire che non si tratta di un attacco mirato né alla città né alle nostre scuole – dice il sindaco di Scandicci Sandro Fallani – è importante ribadirlo per la serenità delle famiglie. La vera preoccupazione di tutti noi, e di ogni cittadino interessato a quello che succede nel mondo, in questi giorni è invece rivolta a quello che sta accadendo in Libia, e più in generale nel mondo arabo, e ai problemi correlati della sicurezza internazionale e dell’emergenza dei profughi».
Tratto da www. corriere.it

«Allah Akbar»,telefonata anonima Allarme bomba all’aeroporto di Orio

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Alle 7.30 è scattato il protocollo di sicurezza. Tre ore di controlli. Al presidente del Copasir è stato consigliato di non andare a prendere il suo volo
Mattinata di paura all’aeroporto di Orio al Serio, quarto scalo d’Italia e punto di riferimento per i voli low cost. Alle 7.30 è scattato l’allarme bomba, a causa di una misteriosa telefonata all’ufficio cambio valute dell’aeroporto: un anonimo avrebbe detto: «Allah Akbar, Allah Akbar, alle 10 scoppierà una bomba».
Immediatamente la polizia di stanza all’aeroporto ha fatto scattare tutti i protocolli di sicurezza interni allo scalo, senza però essere costretta ad annullare i voli in partenza e in arrivo. Lo scalo è stato passato al setaccio e controllato in lungo e in largo, per più di tre ore. Solo alle 11 la situazione è rientrata nella norma.
Di prima mattina anche il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, doveva raggiungere lo scalo e prendere un volo per Roma. Gli è stato consigliato di non andare in aeroporto e di attendere che terminassero tutte le operazioni di sicurezza. Il pubblico ministero di turno, Gianluigi Dettori, ha aperto un fascicolo sul caso, chiedendo anche l’acquisizione dei tabulati telefonici dello scalo.
Tratto da www. corriere.it

Libia, Renzi: «Non è il momento di un intervento militare»

renzi
Il premier auspica: «Saggezza, prudenza e nessuna reazione isterica»
E chiede di aspettare l’Onu: «Le Nazioni unite sono più forti dei miliziani dell’Isis»Libia, Renzi: «Non è il momento
di un intervento militare»
Il premier auspica: «Saggezza, prudenza e nessuna reazione isterica»
E chiede di aspettare l’Onu: «Le Nazioni unite sono più forti dei miliziani dell’Isis»
«La situazione è difficile ma non è tempo per una soluzione militare». Così il premier Matteo Renzi è intervenuto, in un’intervista al Tg5, sulla linea del governo dopo gli ultimi sviluppi in Libia. «Il Paese è fuori controllo» ha detto il presidente del Consiglio che ha raccomandato «saggezza, prudenza e senso della situazione: non si passi dall’indifferenza totale all’isteria, alla preoccupazione irragionevole». «Da tre anni in Libia la situazione è fuori controllo – ha continuato – lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Ma la comunità internazionale, se vuole, ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La proposta è di aspettare il Consiglio di sicurezza Onu. La forza delle Nazioni unite è decisamente superiore alle milizie radicali». «In Libia – ha concluso Renzi – non c’è un’invasione dello Stato islamico, ma alcune milizie che combattevano lì hanno iniziato a fare riferimento a loro».
Il colloquio con al-Sisi
Il premier Matteo Renzi ha avuto stamane un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Al centro la lotta contro il terrorismo, con particolare riguardo agli ultimi sviluppi della crisi libica e ai passi politici e diplomatici, si legge in una nota di Palazzo Chigi, «per riportare sicurezza e pace nel Paese».
L’attacco di Salvini
Il leader della Lega Matteo Salvini attacca il governo: «L’esecutivo Renzi è pericoloso, parla di guerra a vanvera e ha il ministro Alfano che dice che le mie parole sono incommentabili e stamani in un’intervista ammette che c’è la possibilità che tra i clandestini si nascondano terroristi». «Ho solo detto – ha continuato il leader leghista – di soccorrere e aiutare i clandestini in mare ma di non farli sbarcare». E infine un nuovo affondo contro il governo: «Parla di guerra e poi facciamo i traghettatori per conto dell’Isis?».
Meloni: «Ora stop all’accoglienza»
Sulla stessa linea la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che chiede di interrompere l’accoglienza ai profughi «finché l’Isis non sarà cacciato dalle coste libiche. L’Isis gestisce il traffico – ha detto Meloni – quindi stop totale all’accoglienza dei profughi finché l’Isis non sarà cacciato dal Nord Africa. Perché va bene tutto, ma i flussi migratori li vogliamo scegliere noi e non farceli imporre dagli integralisti».
Grillo: «In guerra ci vada Renzi»
«Se Renzie vuole la guerra ci vada lui con Napolitano. Vedendoli, l’Isis si farà una gran risata e ci risparmierà. No alla guerra in Libia». Lo ha scritto su Twitter il leader del M5S Beppe Grillo :«Non spetta al Governo decidere se entrare in guerra ma ancora al Presidente. Aspettiamo un monito dal Presidente, anche piccolo piccolo, al bulletto di Rignano. No alla guerra».
Nel Partito democratico
Nel Pd prime voci critiche all’eventualità di un intervento militare in Libia. L’esponente della minoranza Pippo Civati ha detto: «Si parla di combattere, a me questo linguaggio non piace e non penso che si debbano mettere le cose in questi termini. Consiglio a tutti prudenza, pensando che proprio la Libia pochi anni fa è stata oggetto di un’operazione militare non risolutiva».
Il dibattito in Parlamento
La discussione sulla situazione in Libia dovrebbe tenersi giovedì. «Troppo tardi, è inaccettabile» ha detto il capo dei deputati leghisti Massimiliano Fedriga. Il capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta ha scritto alla presidente della Camera per chiedere che sia messo immediatamente in calendario un intervento del governo: «Gli ultimi giorni hanno rappresentato il momento di crisi peggiore da quando i fondamentalisti dell’Isis hanno preso di mira l’Europa». Sel intanto ha definito la sua posizione: «È necessario – ha dichiarato il capogruppo Arturo Scotto – un negoziato, coinvolgendo tutti gli attori della regione. Successivamente, si può procedere alla creazione di una missione di peace keeping sotto la direzione delle Nazioni Unite. Questa è la posizione che proporremo giovedì prossimo».
tratto da www. corriere.it

Rapina in una abitazione a Teggiano, arrestato 31enne rumeno

arresto rumeno
Nella serata di ieri i militari della compagnia di Sala Consilina hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il tribunale di Lagonegro, su proposta della locale Procura, che ha suffragato in toto le ipotesi investigative dei militari della stazione di Teggiano,   H.T.V., 31enne rumeno.

L’uomo infatti, a seguito di accurate indagini e’ risultato l’autore nel maggio 2014 di una rapina ai danni di una signora in un appartamento sito a Teggiano. Nell’occasione la vittima venne minacciata di morte e legata con lenzuola e coperte al letto dal malvivente al fine di assicurarsi la fuga con un bottino che consistette in 200 euro in contanti, un personal computer ed un cellulare.

I carabinieri di Teggiano, supportati sul posto da quelli locali, hanno individuato e bloccato il rapinatore a Sanza, ove dimorava. Sono in corso attivita’ per scoprire se ci fossero altri complici. Ora l’arrestato e’ ristretto presso la casa circondariale di Sala Consilina.

Tratto da www. salernonotizie.it

Spaccio di droga, denunciato 22enne dalla Polizia. A Sarno nei guai due giovani ladri

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Personale del Commissariato Sezionale della Polizia di Stato “Torrione” insieme con i colleghi del Commissariato di Battipaglia hanno denunciato a piede libero un giovane, 22enne della Piana del Sele, il quale, in base alle risultanze di una specifica attività info – investigativa, è ritenuto responsabile del reato di detenzione al fine di spaccio di sostanze stupefacenti. L’attività di spaccio avveniva anche nella zona orientale di Salerno.
Nel corso della perquisizione domiciliare eseguita dai poliziotti presso l’abitazione del giovane sono stati trovati e sequestrati un bilancino di precisione e un coltello intriso di sostanza stupefacente, nonché N° 7 dosi di droga, del tipo hashish, per complessivi 3 grammi di peso. Nel corso dei servizi di controllo del territorio effettuati dalla Polizia di Stato a Salerno e Provincia, gli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nocera Inferiore hanno deferito all’Autorità Giudiziaria, in stato di libertà, un uomo, 45enne, ivi residente, responsabile d’inosservanza alle prescrizioni della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno.

I poliziotti del Commissariato di Sarno hanno controllato due giovani, un ventenne di Sarno ed un ventiquattrenne di Ottaviano (NA), e li hanno denunciati a piede libero per possesso ingiustificato di chiavi alterate e grimaldelli, arnesi idonei ad aprire o forzare porte di abitazioni o esercizi commerciali.

Tratto da www. salernonotizie.it

Pontecagnano: ritrovati sacchi pieni di corrispondenza, importanti sviluppi dalle indagini

lettere poste

Importanti sviluppi dalle indagini della Polizia Municipale in merito al rinvenimento, nella serata del 22 gennaio scorso, di due sacchi di corrispondenza abbandonati in via Sandro Pertini. Gli accertamenti, prontamente avviati dal Capitano Antonio Altamura e dagli agenti, hanno consentito di risalire al responsabile della mancata consegna della documentazione riferita agli anni 2012 e 2013 e destinata ad alcune aree di Sant’Antonio e Faiano. Particolarmente complessa l’attività dei caschi bianchi che, dopo aver verificato la tracciabilità delle missive, hanno individuato un’agenzia privata territoriale che ha prontamente chiarito la propria posizione. La stessa agenzia, infatti, su delega di un’importante società di spedizione privata nazionale, aveva affidato lo smistamento e la distribuzione delle lettere ad un incaricato.
Questi, ascoltato dalla Polizia Municipale, ha ammesso le proprie responsabilità in riferimento al mancato recapito, ma non per quanto riguarda l’abbandono delle buste. A tal proposito, è stato prontamente segnalato all’Autorità Giudiziaria per il prosieguo delle indagini. A disfarsi dei sacchi, stando agli accertamenti operati dai caschi bianchi, potrebbe essere stato, effettivamente, un altro individuo, presso il cui deposito privato (annesso ad un’abitazione) sarebbe stata custodita la corrispondenza in questi mesi. Ulteriori approfondimenti sono finalizzati a verificare ogni collegamento. Il reato contestato al soggetto già individuato e, allo stesso tempo, contro ignoti concerne l’articolo 616 del Codice penale “Violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza”.

La brillante attività condotta dalla Polizia Municipale si inserisce pienamente tra gli importanti obiettivi raggiunti dal Corpo nel 2014 su impulso del Sindaco Ernesto Sica e dall’Assessore alla Polizia Municipale Mario Vivone. In particolare, si segnalano, nonostante un utilizzo dell’autovelox limitato solo alle aree maggiormente critiche in termini di eccesso di velocità, un significativo incremento delle contravvenzioni (da 3000 del 2013 a 3880) e quasi duecento veicoli controllati a testimonianza di un monitoraggio sempre più costante. Importanti riscontri anche per la tutela ambientale in continuità con le azioni intraprese negli scorsi anni dall’Ente. A tal proposito, sono state espletate attività giudiziarie nei confronti dei proprietari di dieci strutture private con copertura in amianto con apposita diffida alla bonifica.

In ambito di sicurezza e legalità, inoltre, la Polizia Municipale, su indicazione dell’Amministrazione, ha rafforzato le attività di contrasto alla microcriminalità e alla prostituzione sulla fascia costiera e ha implementato, su indicazione del Sindaco Sica e dell’Assessore Vivone, sistemi di videosorveglianza in alcune aree della Città individuando, allo stesso tempo, ulteriori punti sensibili per l’installazione di nuove telecamere. Altro obiettivo di particolare importanza è stato raggiunto per la questione-casa. Il Capitano Altamura, responsabile del settore, e gli agenti hanno, infatti, definito complessivamente la contrattualizzazione per gli inquilini degli alloggi popolari presenti sul territorio.

E sono state sbloccate dieci prese di possesso da parte di assegnatari a seguito di altrettanti sgomberi nei confronti di inquilini non aventi diritto, assistiti, a loro volta, dall’Ente attraverso un sostegno economico straordinario. Il Comune, inoltre, nei giorni scorsi ha pubblicato anche un bando per contributi rivolti ad inquilini morosi incolpevoli che potranno presentare le domande entro il 31 marzo 2015. Fiore all’occhiello del bilancio 2014 della Polizia Municipale è stata anche la riorganizzazione della Protezione civile, con l’acquisto di una struttura da collocare nel piazzale Centola quale sede del Comitato operativo comunale e l’aggiornamento del piano per affrontare ogni situazione di rischio.

Risultato fondamentale è stato rappresentato, ugualmente, dal trasferimento del mercato cittadino da Sant’Antonio al centro cittadino reso possibile, di concerto con l’Assessorato alle Attività produttive, retto da Francesco Pastore, attraverso un nuovo piano di viabilità e un’intensa attività di controllo delle licenze degli ambulanti. “Mi preme, ancora una volta, evidenziare – afferma il Primo Cittadino Ernesto Sica – come l’operato del Corpo, egregiamente coordinato dal Capitano Antonio Altamura, si caratterizzi per il senso di dovere, l’abnegazione e l’impegno profuso quotidianamente e in ogni circostanza e gli ultimi risultati raggiunti lo confermano pienamente. Abbiamo conseguito obiettivi di assoluto rilievo grazie alla piena sinergia tra Amministrazione e Polizia Municipale. Ci attendono nuovi impegni e nuove sfide con la piena consapevolezza di poter contare su un Corpo ben preparato e pronto ad affrontare ogni situazione”.

“Nonostante le problematiche nazionali connesse alle revisioni delle spese per gli Enti – dichiara l’Assessore Vivone – sono stati raggiunti risultati davvero importanti nell’esclusivo interesse dei nostri concittadini e delle loro istanze. La Polizia Municipale si conferma un importante presidio di sicurezza nella nostra Città e il mio personale ringraziamento va al Capitano Altamura e a tutti gli agenti per la loro attività quotidiana sul territorio”.

“Il bilancio 2014 e le recenti attività di indagini svolte – conferma il Capitano Altamura – confermano l’ottima organizzazione del Corpo che ci consente di sopperire anche ai numeri ridotti dell’organico attualmente a disposizione. Andremo avanti con impegno e determinazione concentrando la massima attenzione, come indicato dall’Amministrazione, alle aree periferiche potenziando la presenza degli agenti e il monitoraggio del territorio”.
Tratto da www. salernonotizie.it

Angri; fiamme in una azienda di conserve, vigili del fuoco in azione

angri incendio
Paura ad Angri per un incendio sviluppatosi nel piazzale di una ditta di conserve in via Striano al confine tra Sant’Antonio Abate ed Angri. Sul posto i vigili del fuoco del comando provinciale di Napoli e quelli del distaccamento di Nocera Inferiore, oltre ai vigili urbani di Angri. Dal luogo dell’incendio si è levata una coltre di fumo denso visibile a distanza di chilometri. Non ci sono feriti. In fiamme sostanze in plastica tra cui cassoni adoperati dalla ditta.

Il Sindaco Pasquale Mauri, questa mattina ha firmato un’ordinanza di chiusura del Liceo Scientifico “Don Carlo La Mura”, a salvaguardia della salute pubblica. Questa mattina si è verificato un incendio in località Monte Taccaro di materiale vario con conseguente sprigionamento di fumi che hanno reso l’aria irrespirabile. Considerato che nelle vicinanze dell’incendio vi è il plesso scolastico in oggetto, il Sindaco Pasquale Mauri, ha ritenuto, a salvaguardia della salute degli studenti e dei frequentatori dell’istituto di sospendere le attività scolastiche per l’intera giornata di oggi, venerdì 13 Febbraio.

“La densa nube di fumo nero sprigionatasi dall’incendio verificatosi questa mattina – dichiara il Sindaco Pasquale Mauri – ha destato panico in città. Poiché l’incendio si è verificato nelle vicinanze della scuola superiore, il fumo aveva reso l’aria irrespirabile anche per gli studenti che stavano seguendo le lezioni, quindi per salvaguardare la salute degli stessi nonché dei docenti e degli altri frequentatori del Liceo ho ritenuto opportuno sospendere le lezioni”.

Tratto da www. salernonotizie.it